
Rinomato per i suoi castelli e i suoi vigneti, il paesaggio della regione Bordeaux si è arricchito dal giugno 2018 di un gioiello architettonico, ovvero l’edificio restaurato del castello Lafaurie-Peyraguey, situato nel sud della regione. La Maison Lalique, simbolo di raffinatezza e dello stile di vita francese, apporta a questo castello la sua esperienza aggiungendo un luogo d’eccezione alla sua serie di strutture.
In occasione del 400° anniversario del castello, l’edificio ha riaperto i battenti dopo quattro anni di lavori, grazie allo stimolo del suo proprietario, l’imprenditore svizzero Silvio Denz, presidente e direttore generale di Lalique. «Sono molto felice dell’apertura dell’Hôtel & Restaurant Lalique nel più vasto territorio di crus classés. Spero di far vivere ai nostri ospiti un’esperienza inedita, condividendo con loro un patrimonio unico e creando emozioni all’altezza di quelle generate da un premier cru classé», si rallegra Silvio Denz. Il castello ospita un hotel con 13 suites e camere, oltre a un ristorante gastronomico. Un risultato all’altezza di una sfida ambiziosa, ovvero riunire quattro universi differenti: il vino, il cristallo, la gastronomia e l’ospitalità. Il direttore dell’hotel, Christophe Noulibos, ha già lavorato in strutture di fama come il Grand Hôtel du Lac a Vevey, per poi perfezionare la sua conoscenza del mestiere a fianco di Christopher Rudolph, quindi di Michel Roth, chef dell’Hôtel Président Wilson a Ginevra. La sua ambizione per l’Hôtel & Restaurant Lalique è «far vivere un’esperienza emotiva indimenticabile e fidelizzare la clientela esaltando l’arte dell’ospitalità».
Una sfida architettonica
Ci sono voluti quattro anni per terminare i lavori di restauro del castello nel rispetto dell’identità storica del luogo e della particolare estetica dell’edificio pre-esistente. Per realizzare le modifiche necessarie mantenendo l’anima del castello, Silvio Denz ha coinvolto architetti d’interni di fama come Lady Tina Green e Pietro Mingarelli, che hanno creato la collezione di mobili e accessori Lalique Maison. Pietro Mingarelli ha confermato di essersi ispirato alla «bellezza armoniosa del luogo, con il suo edificio storico circondato dalle vigne, i paesaggi circostanti leggermente ondulati, le sue luci morbide, le sue nebbie che salgono dal fiume. Un luogo magico in cui viene prodotto un nettare unico al mondo. Il vino, senza ombra di dubbio, resta il pilastro centrale di questo progetto imponente. I colori caldi del sauternes si ritrovano nei rilievi di cristallo luccicante e i grappoli d’uva ornano ogni pezzo del mobilio». I due architetti hanno dovuto inoltre rispondere alla sfida di combinare materiali d’epoca grezzi e naturali con elementi contemporanei aggiornando lo stile dell’edificio al gusto odierno.
L’estensione della struttura in forma di serra è stata proposta dal rinomato architetto Mario Botta. Per questa ha fatto in modo che la struttura metallica resti discreta per fondersi perfettamente nella scenografia dominata dalle vigne. L’architettura di questo annesso si ispira alla bellezza delle vigne, come anche gran parte degli elementi in cristallo Lalique incastonati in insegne, sofà, comò, comodini, spalliere del letto o specchi.
Un tocco artistico svizzero
Per aggiungere un tocco artistico al tutto le foto di Aerni, artista svizzero appassionato di sauternes, costituiscono un omaggio al vino dorato di Lafaurie-Peyraguey, i cui colori cangianti, dal paglierino all’ambrato, variano in funzione dell’età del millesimo.
Terminato questo importante progetto architettonico, ne sono già in corso altri, tra cui delle terme previste per il 2020.
Per saperne di più: lafauriepeyragueylalique.com